Roma

Droga, scacco matto al fortino di San Basilio. Stop allo spaccio: 38 arresti

Blitz dei carabinieri negli “orti” di San Basilio: ricostruite le dinamiche criminali di una porzione del territorio sottratta dalla criminalità ai cittadini

Droga, scacco matto al fortino di San Basilio. Maxi operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno posto fine allo spaccio nel quartiere: 38 arresti.

 

I militari dell'Arma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 38 persone (di cui 31 in carcere, 7 sottoposti agli arresti domiciliari e 1 all’obbligo di firma) ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché ricettazione(artt. 73 e 74 D.P.R. 309/1990, artt. 81, 110, 648 c.p.).

Il provvedimento cautelare rappresenta l’esito del quotidiano impegno dei Carabinieri nel popoloso quartiere di San Basilio, ove sono state sviluppate indagini in modo continuativo, per oltre un anno, sin dai primi mesi del 2018.

Le decine di arresti in flagranza di reato per spaccio di droga, in una delle più produttive piazze di spaccio capitoline, hanno permesso di ricostruire progressivamente e minuziosamente le dinamiche criminali di una porzione del territorio prepotentemente sottratta dalla criminalità ai cittadini del quartiere. Infatti, tra i mesi di febbraio 2018 e aprile 2019, sotto la guida della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro ha insistentemente colpito l’attività criminale di un’associazione dedita al traffico, alla detenzione e allo spaccio di hashish, cocaina e marijuana, particolarmente attiva in una zona del quartiere romano di San Basilio comunemente chiamata “Gli Orti”.

Il sodalizio, in particolare, aveva preferito fissare il baricentro degli affari illeciti dall’area urbanizzata a quella più impervia e strategica dell’area rurale, ove era più facile nascondersi e fuggire in caso di intervento delle Forze dell’Ordine e che, al tempo stesso, avrebbe potuto garantire un “mercato” di droga sempre aperto e accessibile ai tossicodipendenti. La zona ricompresa tra il Grande Raccordo Anulare, Via Luigi Gigliotti, Piazza Aldo Bozzi, Via Alberto Enrico Folchi, Via Carlo Farina e via Salvatore Aldisio, era ormai diventata un sicuro epicentro di rifornimento della droga, per chiunque volesse acquistare cocaina, hashish e marijuana sia di giorno che di notte.

L’estrema sicurezza nell’approvvigionarsi di stupefacente era stata altresì videoripresa da un servizio giornalistico di una nota trasmissione televisiva, andato in onda il 30 aprile 2018, nel corso del quale i conduttori – avvalendosi di alcuni collaboratori – avevano documentato le modalità con le quali nei citati luoghi avveniva lo spaccio. Le numerose acquisizioni investigative costituiscono anche l’effetto della singolare platealità con cui gli indagati agivano in aperta, organizzata violazione della legge, predisponendo ad esempio, nei luoghi dello spaccio, comode poltrone dalle quali gestire l’afflusso degli acquirenti per poi indirizzarli in modo preciso agli spacciatori che avrebbero potuto soddisfare le loro richieste.

Inoltre, le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno permesso di individuare dettagliatamente il “modus operandi” dei componenti dell’associazione, il cui grado di organizzazione è chiaramente desumibile, oltre che dalla rigorosa suddivisione di ruoli e compiti, anche dall’uso di strumenti funzionali al sodalizio, tra i quali walkie-talkie (per garantirsi efficaci comunicazioni, utili all’immediata diramazione di ordini e disposizioni, ovvero a lanciare allarmi sulla presenza delle forze dell’ordine), bracieri che permettevano di distruggere lo stupefacente prima dell’intervento delle pattuglie, nonché un’autovettura abilmente attrezzata con un “doppio fondo” che serviva a rifornire ciclicamente i pusher di turno.

L’attività investigativa ha disvelato la struttura dell’organizzazione, consentendo di identificare varie figure operanti in seno al gruppo criminale, come contabili addetti alla verifica degli incassi giornalieri, vedette con il compito di indirizzare gli assuntori e allertare sulla presenza delle autoradio, spacciatori al dettaglio incaricati di gestire direttamente la consegna di droga, nonché persone appositamente dedicate alla preparazione dei pasti per i sodali e all’acquisto della legna da ardere per mantenere accesi i bracieri.  In due specifici interventi, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Montesacro hanno sequestrato rispettivamente euro 45.395 e 55.200 (provento dell’attività illecita di una settimana all’interno della piazza di spaccio).

Tutta l’area di spaccio era ben strutturata per la difesa da azioni di controllo, in quanto l’attività illecita era stata organizzata e suddivisa su tre distinte postazioni strategiche:

  • la prima, all’ingresso di uno stabile in via Luigi Gigliotti, con portone rinforzato in modo da garantire la fuga al pusher in caso di intervento delle forze dell’ordine;
  • la seconda, nell’area rurale situata nei pressi di un traliccio dell’energia elettrica di via Carlo Farina, ove erano presenti due differenti siti (uno fortificato con cancello blindato e filo spinato);
  • la terza, nella zona tra Piazza Aldo Bozzi, Via Carlo Farina e via Aldisio Salvatore, ove era pure presente un appostamento rinforzato con cancello di ferro e filo spinato.

Le postazioni, nel corso di specifici servizi, sono state smantellate e l’area restituita alla libera fruizione dei cittadini del quartiere.

Dai contenuti dell’attività emerge non solo la paga giornaliera del pusher corrispondente alla somma di 150 euro, ma anche i nomi in codice utilizzati per indicare lo stupefacente e le relative quantità (il foglietto: 5 gr. di cocaina; la mano 0,5 gr. di cocaina; le mezze: bustine di marijuana; la palletta: 20/25 pezzi di cocaina; il cinquino: 0,5 grammi di cocaina).

Durante l’attività d’indagine, sono state arrestate in flagranza 20 persone, con segnalazione alla Prefettura di 67 soggetti quali assuntori di sostanze stupefacenti e il sequestro complessivo di gr. 47 di hashish, gr. 279 di cocaina, gr. 6172 di marijuana e la somma contante di € 102.065, costituente il provento dell’attività di spaccio. Nel corso delle fasi operative dell’esecuzione delle ordinanze, a casa di colui che è ritenuto l’organizzatore del sodalizio, i Carabinieri hanno rinvenuto 5000 euro in contanti e orologi di pregio per un valore stimato di circa 117.000 euro.